I service account sono componenti essenziali di molti ambienti IT, in quanto consentono alle applicazioni e ai servizi di accedere a varie risorse senza necessità di intervento da parte dell'utente. Tuttavia, se non gestiti correttamente, i service account possono rappresentare un rischio significativo per la sicurezza di un'organizzazione.

In questo articolo analizzeremo i vantaggi di utilizzo dei service account, le loro limitazioni e i rischi per la sicurezza ad essi associati. Verranno inoltre discusse alcune best practice per gestire efficacemente i service account dal punto di vista della sicurezza e della governance.

 

Service account vs user account: qual è la differenza

Nei sistemi informatici, gli user account e i service account sono entrambi utilizzati per l'autenticazione e l'autorizzazione, ma hanno diversi scopi e caratteristiche che è importante conoscere.

Uno user account viene creato per un singolo utente e contiene le informazioni personali associate alla sua identità. In genere, tali informazioni hanno senso solo se attribuite a un essere umano reale, identificato dall'account all'interno di un ambiente digitale. La comunicazione uomo-macchina è tipicamente facilitata dagli user account, che richiedono un'interazione umana per l'autenticazione, come l'inserimento di un nome utente e di una password. L'accesso alle risorse informatiche viene concesso agli utenti in base al loro ruolo e al loro livello di autorizzazione.

Al contrario, un service account è un account utilizzato da un'applicazione o da un servizio per accedere a risorse informatiche. Come tale, esso è privo di tutte quelle caratteristiche che potrebbero essere associate per natura all'identità di un utente umano. I service account sono in genere utilizzati per processi automatizzati o per eseguire servizi specifici per conto di più utenti. Sono comunemente impiegati nella comunicazione machine-to-machine (M2M) e seguono standard specifici di autenticazione e autorizzazione.

I service account sono particolarmente utili negli ambienti di cloud computing, dove le applicazioni e i servizi devono interagire con le risorse di diversi server e reti. Il processo di registrazione e login di un service account può essere gestito tramite servizi dedicati, come il servizio Client Credentials di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.

 

Esempi di utilizzo dei service account

Uno dei possibili usi di un service account è quello di accedere a risorse, come file, database o API, che non sono disponibili per i normali account utente. In un ambiente cloud, un service account può gestire risorse come macchine virtuali, container o componenti dell'infrastruttura. Ad esempio, può essere utilizzato per monitorare e svolgere attività di logging sulle risorse Kubernetes, come Pod, Deployment e Servizi. Una volta autorizzato, il service account può utilizzare strumenti specifici per raccogliere e analizzare dati a scopo di auditing e risoluzione dei problemi.

Un altro scenario comune è quello di avere un service account incaricato di eseguire processi o script che automatizzano alcune attività o interagiscono con altri sistemi. Ad esempio, è possibile concedere a un service account l'autorizzazione a eseguire il deploy automatico del codice, velocizzando il processo di sviluppo del software.

Un service account può anche essere utile per memorizzare e gestire in modo sicuro le credenziali utilizzate per l'autenticazione con altri sistemi o servizi.

 

Vantaggi dei service account

Prima di addentrarci nei vantaggi dei service account, è importante sottolineare che molti dei benefici di cui parleremo in questa sezione possono facilmente trasformarsi in problemi se si ignorano le best practice di sicurezza e di governance raccomandate, che verranno illustrate più avanti in questo articolo.

Uno dei maggiori vantaggi dei service account è l'automazione, in quanto sono progettati per accedere a risorse ed eseguire operazioni senza la necessità di un intervento umano. L’automazione è molto utile per le applicazioni che richiedono una continua attività di monitoraggio, reporting o elaborazione dei dati.

I service account possono rivelarsi ideali anche per la sicurezza. L'uso dei service account favorisce la separazione dei ruoli e delle responsabilità, riducendo il rischio di utilizzo scorretto o furto di credenziali. Infatti, ai service account sono, o dovrebbero essere, concessi solo e soltanto i permessi necessari per raggiungere uno scopo specifico. Limitare le autorizzazioni e concedere l'accesso solo alle risorse esplicitamente necessarie per il funzionamento del servizio può ridurre il rischio di escalation dei privilegi.

Al contrario, gli user account hanno in genere più privilegi del necessario per svolgere i compiti loro assegnati, il che aumenta il rischio di azioni indesiderate o di violazioni dei dati. Inoltre, i service account possono contribuire a eliminare l'errore umano durante le fasi di login, reimpostazione e modifica della password, garantendo che ogni processo venga eseguito in modo coerente.

Un altro grande vantaggio dei service account è che offrono l'opportunità di una governance efficiente: in primo luogo, possono essere creati ed eliminati secondo le necessità, risultando perciò altamente scalabili. Per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, è fondamentale stabilire un sistema di gestione rigoroso per questi account, in modo da tenere traccia della loro esistenza, delle loro capability e del loro scopo dal momento in cui vengono creati fino al momento in cui non sono più utili e possono essere cancellati. Se gestito correttamente, questo è un grande vantaggio rispetto ai tradizionali user account, la cui governance su larga scala può richiedere molto tempo ed energie.

Inoltre, i service account sono utili per differenziare l'accesso a più ambienti: si possono creare più account per ambienti diversi, come sviluppo, test o produzione, rendendo più facile la gestione del controllo degli accessi tra gli ambienti.

Infine, i service account consentono un audit più semplice, poiché non sono legati a singoli utenti che possono andare e venire all’interno di un’organizzazione. Al contrario, essi sono collegati ad applicazioni o sistemi specifici, rendendo più facile il monitoraggio e la revisione delle attività registrate da tali account. Anche in questo caso, però, è fondamentale avere una forte struttura di governance per i service account, senza la quale sarebbe impossibile risalire alla loro funzione specifica all'interno dell'ambiente digitale di un'organizzazione.

 

Come può un service account diventare un problema di sicurezza?

Sebbene i service account siano strumenti utili, ci sono diversi modi in cui se ne può fare un uso scorretto. È importante conoscere questi rischi per prevenirli.

Uno dei rischi principali dell'utilizzo dei service account è l'escalation dei privilegi, ovvero la possibilità per un malintenzionato che impersona il service account di accedere a risorse a cui altrimenti non avrebbe accesso. L'impersonificazione avviene quando un'identità, che può essere sia un utente sia un altro service account, riesce ad autenticarsi come service account e quindi ottiene un accesso elevato a determinate risorse, ottenendo temporaneamente i privilegi del service account impersonato.

L'impersonificazione può essere utilizzata anche come forma di spoofing, per oscurare l'identità del malintenzionato. Se un sistema di monitoraggio non è stato impostato correttamente per controllare l'attività dei service account, potrebbe non essere possibile risalire alla fonte delle azioni dannose. Infatti, i service account possono creare punti ciechi nei log di audit o negli strumenti di analisi della sicurezza, rendendo difficile identificare chi ha utilizzato l'account. Pertanto, possono creare ambiguità e determinare l’impossibilità di individuare un responsabile delle attività da loro svolte.

 

Proteggere i service account: le best practice

I service account svolgono un ruolo fondamentale nella gestione sicura degli ambienti IT ed è essenziale proteggerli da potenziali minacce alla sicurezza.

 

La duplice natura dei service account

Quando si parla di gestione sicura dei service account, è fondamentale riconoscerne la duplice natura.

Innanzitutto, un service account è un'identità che può essere autorizzata ad accedere a delle risorse: è quindi fondamentale limitarne i privilegi, per ridurre al minimo il danno potenziale che può essere inflitto nel caso in cui venga compromesso.

Ad esempio, se un malintenzionato ha già ottenuto l’accesso ad un ambiente, potrebbe non disporre di autorizzazioni sufficienti per accedere direttamente a determinate risorse in quell'ambiente. Tuttavia, se il malintenzionato trova un modo per impersonare un service account esistente con privilegi più elevati, potrebbe ottenere la capacità di estendere ulteriormente i propri privilegi e causare danni maggiori.

Dall'esempio appena citato, si può notare che un service account è anche una risorsa, quindi deve essere protetto da qualsiasi accesso non autorizzato per evitare potenziali compromissioni, proprio come qualsiasi altra risorsa critica.

 

Gestione delle credenziali dei service account

Il primo modo per proteggere i service account è generare e memorizzare correttamente le loro credenziali. Nello standard OAuth 2.0 esistono due metodi per autenticare un service account:

  • Client Secret Basic: richiede un identificatore per il service account, chiamato client id, e un client secret, quindi molto simile al concetto di autenticazione tramite nome e password . Questo metodo è semplice da implementare e fornisce un livello di sicurezza di base.
  • Private Key JWT: utilizza coppie di chiavi crittografiche per l'autenticazione del service account. Questo metodo è da preferire perché offre un livello di sicurezza più elevato: la chiave privata non viene mai trasmessa in rete né condivisa con il server, quindi è più protetta da eventuali attacchi.

Conoscere la chiave privata della coppia di chiavi di un service account è simile a conoscere la password di un utente, quindi è importante conservarla in un luogo sicuro dove non possa essere soggetta a leak. Una chiave poco protetta potrebbe essere utilizzata da un'identità malintenzionata per eseguire operazioni indesiderate sotto mentite spoglie.

Una buona misura di sicurezza consiste nell'evitare di caricare le chiavi del service account su sistemi di archiviazione cloud o su repository di codice sorgente, oltre a cercare di non condividerle tra gli utenti tramite e-mail o chat, dove potrebbero essere facilmente accessibili. È inoltre consigliabile limitare la proliferazione delle chiavi dei service account, monitorando la presenza di quelle inutilizzate e applicando degli expiration time per farle scadere automaticamente.

Più in generale, si può garantire che l'accesso ai service account sia limitato solo agli utenti o ai sistemi autorizzati implementando restrizioni IP o di tipo RBAC.

 

Restrizione dei privilegi e del raggio d'azione di un service account

in generale, quando si decide di creare un service account, è bene implementare il controllo degli accessi con il minimo privilegio, ovvero concedendogli solo i privilegi minimi necessari per svolgere i suoi compiti e limitando il suo accesso alle risorse critiche. Inoltre, è buona norma seguire il principio della separazione dei compiti: creare service account distinti per diverse applicazioni, in modo da limitare il loro raggio d'azione allo scopo specifico del servizio in cui sono utilizzati.

Una volta che si hanno dei service account nel proprio ambiente digitale, occorre impostare un sistema di monitoraggio adeguato per controllare regolarmente eventuali indizi di attività sospette.

È inoltre fondamentale avere un inventario di tutti i service account e dei loro scopi, per evitare di mantenere in vita anche quelli inutilizzati. Ad esempio, account legacy che sono stati sostituiti da sistemi più recenti, o account creati per attività temporanee che non sono stati rimossi dopo aver raggiunto il loro scopo.

Un'altra cosa utile da fare è rivedere regolarmente le autorizzazioni dei service account, per determinare se sono ancora appropriate o se devono essere ridefinite per rimanere in linea con gli attuali requisiti aziendali e con l'evoluzione dei rischi per la sicurezza.

Infine, per ridurre al minimo i rischi e mantenere un ambiente sicuro, bisogna sempre evitare di utilizzare un service account per effettuare il login come farebbe un essere umano. Quando agli utenti umani viene concesso l'accesso tramite service account, infatti, diventa più difficile tracciare e verificare le azioni eseguite, poiché è complicato distinguere le attività automatiche da quelle manuali. Questo potrebbe rendere difficile l'indagine sugli incidenti di sicurezza e l'identificazione della causa principale dei problemi di sicurezza. Inoltre, l'utilizzo di service account per il login umano può comportare la memorizzazione delle credenziali con sistemi non sicuri, che potrebbero essere compromessi da malintenzionati.

 

Consigli per una gestione efficiente delle identità

Ci sono alcuni fattori utili da tenere in considerazione per fare un uso appropriato dei service account a beneficio di un’organizzazione.

Prima di tutto, bisogna considerare lo scopo del service account. Se l'account verrà utilizzato da un'applicazione o da un processo di sistema, è meglio utilizzare un service account. Se l'account è per un utente umano, è appropriato un normale user account. Occorre identificare i servizi o le applicazioni che potrebbero aver bisogno di automatizzare attività o integrare sistemi senza l'intervento umano: in questi casi, la creazione di un service account dedicato potrebbe essere la soluzione appropriata.

Poi, bisogna valutare l'ambito di applicazione dell'account. I service account sono spesso utilizzati per processi specifici, mentre i normali account utente sono utilizzati per attività informatiche più generiche.

Inoltre, bisogna considerare il livello di sicurezza necessario per l'account. I service account hanno in genere più accessi e privilegi dei normali account utente, quindi è importante assicurarsi che l'account sia sicuro e che non sia facile da compromettere.

Infine, è bene tenere presente i requisiti di conformità che possono imporre l'uso di un tipo specifico di account. Le aziende possono creare service account per gestire operazioni delicate che coinvolgono dati personali, come informazioni sulle carte di credito o sull'assistenza sanitaria, per conformarsi a normative come il GDPR, che stabilisce le regole per il trattamento e la protezione dei dati personali dei cittadini dell'UE da parte delle organizzazioni.

 

Conclusioni

In conclusione, i service account possono rappresentare un modo efficace e sicuro per gestire l'accesso alle risorse cloud, ma comportano anche una serie di limitazioni e rischi.

Seguendo le best practice è possibile ridurre al minimo le potenziali violazioni di sicurezza e garantire che i service account vengano utilizzati in modo responsabile e sicuro. Con il giusto approccio, i service account possono essere uno strumento prezioso per qualsiasi organizzazione che voglia gestire in modo più efficiente l'accesso alle proprie risorse cloud.

Come sempre, è importante rimanere vigili e aggiornati sulle ultime minacce alla sicurezza e sulle best practice. Rimanendo informati e adottando un approccio proattivo alla gestione dei service account, è possibile contribuire a garantire la sicurezza e il successo a lungo termine della propria infrastruttura cloud.

A partire dall'ultima major release, Mia‑Platform Console permette di creare e gestire i service account. Per ulteriori dettagli su questa funzione si può fare riferimento alla documentazione. Per saperne di più su Mia‑Platform v11 e su tutte le sue nuove funzionalità rimandiamo a questa pagina dedicata.


Questo articolo è stato scritto da Giovanna Monti, Full Stack Developer Specialist di Mia‑Platform.

Torna all'inizio

Mia-Platform RBAC Platform Engineering

© MIA s.r.l. Tutti i diritti riservati